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Commutatore d'antenna tramite CI-V

Descrizione breve

Schema generale commutatore antenna

Un veloce riassunto delle caratteristiche

La necessità

Credo sia cosa abbastanza comune avere, per le bande HF, più antenne: ad eccezione delle verticali multibanda, infatti, è ben difficile trovare un'antenna che sia in grado di gestire dignitosamente tutto lo spettro HF.

Commutatore antenna manuale
COMMUTATORE

Nei miei shack ho sempre avuto a disposizione almeno 3 antenne per le HF: la classica 3 elementi yagi, un dipolo per le bande WARC e "qualcosa" per i 40 metri (dico qualcosa perchè sono sempre alla ricerca della soluzione ottimale per questa banda). Nella stazione radio attuale, in particolare, le antenne sono ancor più numerose e in breve tempo sono arrivato a dover gestire dalle 4 alle 5 antenne per le HF: ed ovviamente si è subito posto il problema di come fare a commutarle agevolmente.
Inizialmente, come tutti, mi sono procurato un commutatore manuale a 4 vie "classico" (l'ho modificato sostituendo i PL con N) ma anche questa soluzione ha mostrato ben presto i propri limiti costringendomi a mettere "in cascata" un commutatore remoto. E non ci vuole molto a capire che, con questa configurazione, ad ogni salto di banda ero costretto a controllare i due commutatori, con l'evidente rischio di sbagliare.

Nell'estate 2011 decisi che era necessario automatizzare quest'ultima parte della stazione commutando automaticamente le antenne sulla base della banda attualmente in uso. Il problema era, ovviamente, il come ottenere questo risultato, partendo dal comune presupposto che nessuna delle soluzioni già pronte soddisfava pienamente le mie esigenze.
La soluzione da adottare doveva infatti rispondere alle seguenti caratteristiche (non in ordine di importanza):

I primi tentativi

Inizialmente l'idea era quella di sfruttare una funzione di logger32 tramite la quale è possibile pilotare i pin di uscita della porta parallela in base alla banda selezionata. Sebbene la strada fosse interessante, presentava nel mio caso due grossi problemi: il primo è che comunque sarebbe stato necessario fare un circuito per "sovrascrivere" l'impostazione durante il funzionamento manuale; ma il secondo, e ben più grave problema, è che non avevo a disposizione altre porte parallele, dato che l'unica presente è già utilizzata per l'interfaccia rotore ARS. Tra l'altro ho notato che ultimamente alcuni produttori non mettono nemmeno più la porta parallela; e, prima che qualcuno possa dirlo, NO gli adattatori USB-LPT non vanno bene perchè sono pensati per pilotare le stampanti e non consentono di gestire, nella maggior parte dei casi, i singoli pin.

Mi sono quindi ricordato che la mia radio ICOM mette a disposizione, su una delle prese accessorie, un'uscita per i BAND DECODER che consiste semplicemente in un valore di tensione proporzionale alla banda attiva. In realtà una veloce indagine porta ad una amara conclusione: per qualche strano motivo (immagino compatibilità con le vecchie radio, ICOM è infatti solitamente molto conservativa) tale uscita non prevede nessun livello per le bande WARC! Ora, io capisco assolutamente la retrocompatiblità, ma le WARC ci sono ormai da 30 anni e immaginavo (sbagliando) che quando gli ingegneri hanno progettato il mio IC756PRO fossero stati informati della loro presenza.

L'idea

Dopo aver fatto tutti i tentativi "semplici" ho inziato a pensare che l'unico modo per decodificare correttamente anche le bande WARC era quello di andare a leggere direttamente la frequenza tramite CAT: peccato però che nel mio caso la porta CI-V (il protocollo CAT di ICOM) fosse già impegnata in quanto il 756 è collegato al PC, senza considerare la necessità di utilizzare un dispositivo "intelligente" e di doversi imparare come funziona il protocollo CI-V.

La parte "fisica" ovvero come collegare il mio "coso" alla radio, mi preoccupava meno dato che il CI-V è un sistema a BUS formato da soli due fili sui quali è possibile collegare più radio (fino a 4): avrei quindi messo il mio control box in parallelo al BUS con la semplice funzione di "ascoltare" il colloquio tra la radio e il PC. Su Internet ci sono molti siti che spiegano in maniera approfondita il funzionamento del CI-V del quale riporto alcuni punti salienti:

Anche per la parte "intelligente" la risposta era abbastanza scontata: la scelta è caduta su una scheda ARDUINO che avevo preso qualche mese prima con l'intento di realizzare un multiplo voltmetro/amperometro per un alimentatore da laboratorio (nota: il progetto di questo alimentatore va avanti da oltre 15 anni. Ogni volta che mi ci rimetto, trovo subito qualcosa di più eccitante da fare!).

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